Ansia e Fame d’Aria: Come Gestire Questo Fastidioso Sintomo

da | Gen 13, 2025 | Ansia

Ti è mai capitato di svegliarti la mattina con il cuore che batte più forte del solito, sentendo come se l’aria non bastasse mai? Magari ti sei chiesta se fosse solo suggestione o se ci fosse davvero qualcosa di “fisico” che non andava. È normale provare paura quando ci si sente “a corto di ossigeno” — ma sappi che non sei sola.
Molte persone sperimentano la fame d’aria come sintomo dell’ansia, rendendo difficile affrontare le giornate con serenità. Scopriamo insieme cosa significa e come puoi gestirla al meglio.

Cos’è la Fame d’Aria?

La fame d’aria, nota anche come dispnea, è quella sensazione di non riuscire a respirare a sufficienza, come se l’aria fosse sempre troppo poca. A volte si manifesta come un bisogno continuo di fare respiri profondi, altre volte come un vero e proprio “senso di soffocamento”.

Anche se può presentarsi in diverse condizioni mediche, è particolarmente frequente in chi soffre di stati ansiosi o di attacchi di panico. Inoltre, sentire il petto stretto o “bloccato” può generare ulteriore ansia, innescando un circolo vizioso difficile da spezzare senza le giuste informazioni e strategie. Quest’ultimo sintomo in realtà può manifestarsi in diverse situazioni, ma è particolarmente comune nelle persone che soffrono di ansia.

Come l’Ansia Influenza la Respirazione

Quando parliamo di ansia, entriamo in un mondo complesso che coinvolge sia la mente che il corpo. Un ruolo fondamentale lo gioca la cosiddetta risposta di “lotta o fuga” (fight or flight), un meccanismo studiato per la prima volta dal fisiologo Walter Cannon.

Questa reazione — del tutto naturale — si innesca quando il nostro cervello percepisce un pericolo, reale o immaginato.

Meccanismi Fisiologici Coinvolti:

Quello che succede è che, in situazioni di allarme, l’amigdala (una piccola struttura nel cervello) invia segnali che portano al rilascio di ormoni dello stress come l’adrenalina e il cortisolo.
Il battito cardiaco accelera per pompare più sangue ai muscoli, la respirazione diventa più rapida e superficiale per garantire un maggiore apporto di ossigeno in caso di pericolo, e tutta la tensione che si accumula nei muscoli ti rende il respiro affannoso.

Eppure, nonostante tutto, questa reazione è del tutto normale e, anzi, oggi molto probabilmente non saremmo qui senza di essa.

Questo tipo di risposta automatica è frutto di migliaia di anni di evoluzione e ci ha permesso di sopravvivere alle minacce reali. Oggi, però, i “pericoli” non sono più solo animali feroci o eventi catastrofici, ma possono essere anche lo stress da lavoro, le preoccupazioni familiari o i pensieri negativi ripetuti.

Quindi abbiamo un sistema di allarme che si attiva anche quando in realtà l’allarme non c’è, o non sarebbe tale da richiedere questo stato di allerta.

Quando l’ansia è cronica, il corpo fatica a “spegnere” questo sistema. Di conseguenza, rimaniamo in uno stato di allerta costante, con la sensazione di respirare sempre “troppo poco” e una perenne ricerca di ossigeno. Alcune ricerche (ad esempio, uno studio pubblicato nel 2017 su Behavior Research and Therapy) hanno dimostrato che chi ha disturbi d’ansia generalizzata tende a interpretare in modo catastrofico qualunque piccolo segnale corporeo, inclusa la mancanza momentanea di fiato, amplificandola fino a un vero e proprio attacco di dispnea.

Strategie per Gestire la Fame d’Aria Legata all’Ansia

Fortunatamente, esistono tecniche che possono aiutarti a rompere questo circolo vizioso. Non si tratta di “spegnere” l’ansia dall’oggi al domani, ma di imparare a gestirla in modo efficace.

  1. Respirazione 4-7-8
    • Trova un posto tranquillo e appoggia una mano sul petto e una sul ventre.
    • Inspira dal naso contando fino a 4, sentendo l’addome che si gonfia.
    • Trattieni il respiro per 7 secondi, concentrandoti sul momento presente.
    • Espira lentamente dalla bocca contando fino a 8, immaginando di rilasciare anche le tensioni accumulate.
  2. Meditazione Guidata
    • Dedica qualche minuto al giorno a un’app o a una traccia audio di meditazione. Puoi iniziare con 5 minuti, poi aumentare gradualmente.
    • La meditazione aiuta a “riprogrammare” la risposta di lotta o fuga, insegnando alla mente a distinguere meglio i pericoli reali da quelli immaginari.
  3. Routine Regolare
    • Crea una giornata più equilibrata, inserendo momenti di pausa e attività che ti rilassino (una passeggiata, un hobby creativo, un po’ di journaling).
    • Mantenere un buon ritmo sonno-veglia è fondamentale per regolare la produzione di ormoni come il cortisolo.

Se la fame d’aria dovuta dall’ansia persiste, nonostante l’adozione di queste strategie, potrebbe essere il momento di chiedere aiuto. Parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta non significa essere deboli, ma dimostrarsi consapevoli di avere bisogno di strumenti più mirati.

Insieme, potremo:

  • Identificare i fattori scatenanti della tua ansia.
  • Imparare tecniche di gestione dello stress personalizzate.
  • Comprendere i tuoi schemi di pensiero e ristrutturarli in chiave più funzionale.

Conclusione

La fame d’aria legata all’ansia può sembrare invalicabile, ma con le giuste strategie puoi imparare a gestirla e ridurne l’impatto nella tua quotidianità. Ricorda che non sei sola e che esistono risorse e professionisti pronti ad aiutarti a ritrovare la serenità.

Non lasciare che l’ansia controlli la tua respirazione! Inizia oggi a utilizzare queste tecniche e, se necessario, contattami per un supporto più concreto.

Se pensi che ti serva un supporto più concreto, contattami!

Puoi usufruire della Terapia a Seduta Singola o decidere di intraprendere un Percorso Breve per ansia, stress e rapporto con il cibo.

Trovi i miei articoli settimanali sul sito www.beatricepavoni.it e consigli e strumenti utili sulla mia Pagina Instagram o sulla mia pagina Facebook.

Buona crescita!

Beatrice Pavoni
Psicologa, Psicoterapeuta
Terapie Brevi, Terapia a Seduta Singola (TSS)

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *